Fase: Somministrazione
dei farmaci antiblastici chemioterapici
Cap.1: fase di lavorazione
·
Descrizioni fase precedente: Trasporto in somministrazione dei farmaci
preparati - A seconda dell'organizzazione del lavoro non è detto che
l'operatore che effettua il trasporto del farmaco sia lo stesso che effettua la
somministrazione. I farmaci dovranno essere trasportati con il contenitore
idoneo (descritto nelle fasi precedenti). L'operatore addetto alla
somministrazione entra nel locale dopo aver indossato gli idonei d.p.i..
·
Descrizione fase successiva: La pulizia dei locali - Le operazioni di pulizia
di questi locali dovranno seguire le indicazioni date nella fase: "Pulizia
degli arredi e dei locali utilizzati per per la preparazione e la
somministrazione dei farmaci antiblastici"
·
Descrizione dettagliata della fase (con eventuali sottofasi): Riteniamo utile ricordare
che anche nella fase di somministrazione è importante che gli spazi e le
dotazioni devono essere costantemente liberati da ciò che non è strettamente
necessario.
In questo modo possiamo
ridurre la possibilità che avvengano incidenti dovuti a ostruzioni, equilibri
instabili, ecc.
Prima della terapia, il
paziente deve essere informato sulle reazioni locali e sistemiche della
terapia.
Facendo ciò, oltre che renderlo consapevole,
otteniamo che, il paziente, possa avvisare in tempo l’operatore sanitario, e
così facendo è possibile ridurre gli eventuali spargimenti di materiale
biologico inquinato da farmaco antiblastico.
E’ sempre bene avvalersi
dell’aiuto di un altro collega nel caso di somministrazioni a pazienti
disorientati e poco collaborativi. Otteniamo, in questo modo, una maggiore sicurezza
in tutte le fasi della somministrazione.
Vi sono diversi tipi di
somministrazione:
-
iniettiva
-
endovescicale
-
per
via orale
-
per
via cutanea
-
per
areosol
-
endotecale
Di seguito sono descritti i
metodi comportamentali più idonei per lavorare in sicurezza nei tipi di
somministrazione più comuni.
Somministrazione per via iniettiva
Come prima cosa è opportuno
ricordare che durante le fasi di somministrazione l’operatore addetto deve
essere protetto con gli idonei dispositivi e cioè:
· guanti
· visiera
· cuffia, camice e sovrascarpe
monouso
e che prima e dopo ogni
somministrazione l’operatore dovrà lavarsi le mani. accuratamente le mani.
E’, inoltre, indicato utilizzare rubinetti, con
dispositivo luer-lock, per raccordare i deflussori a i vari tipi di ago utilizzati.
Così facendo rendiamo le operazioni più semplici e con minore possibilità di
fuoriuscita del farmaco antiblastico.
Per evitare spargimenti del
farmaco sulla biancheria del letto, durante la somministrazione, è necessario
posizionare un telino possibilmente sotto l’intero percorso del deflussore, ma
in ogni caso, almeno, sotto il braccio dell’utente. Le caratteristiche del
telino dovranno essere: assorbente nella parte superiore, impermeabile su
quella inferiore e non rilasciare particelle.
N. B. - In caso di mal funzionamento del deflussore occorre staccarlo,
portarlo nel locale preparazione, e lavorando sotto cappa, inserirne uno nuovo.
E’ opportuno provare in anticipo i set endovenosi, lavandoli con
apposita soluzione e controllare se vi sono perdite da infusori e pompe.
L'operatore durante la
somministrazione è consigliabile che tenga il busto eretto, e che si sieda
portandosi alla giusta distanza dal punto di iniezione.
Per l’estrazione dell’ago e
l’infusione dei farmaci deve essere usato un tampone sterile imbevuto di
alcool.
Somministrazione per via orale
In questo caso, le fasi in
cui l’operatore deve prestare particolare attenzione sono quelle nelle quali
avviene la manipolazione delle compresse da somministrare al paziente.
La procedura consigliata è
la seguente:
· L’operatore deve essere
munito di idonei guanti monouso, poiché, anche se le operazioni sono eseguite
correttamente, vi è sempre la possibilità di venire a contatto con il farmaco.
· Generalmente le compresse
sono contenute o in flaconi o confezionate in “blister”.
·
Nel
caso siano nei flaconi occorre far scivolare il farmaco nel coperchio della
confezione, e da questo in un bicchierino monouso.
·
Nel
caso, invece, il farmaco sia confezionato in blister occorre soltanto rompere la
plastica protettiva sopra il bicchierino monouso, con il quale, il paziente,
poi, potrà assumere la compressa senza
toccarla con le mani.
Somministrazione per via cutanea
Nell’applicazione sulla cute
di pomate o creme a base di chemioterapici antiblastici l’operatore deve essere
protetto con:
· idonei guanti spessi o due
paia da cambiare dopo ogni applicazione o al massimo dopo ogni 10 minuti, indossati sopra i polsini del camice
· camice idrorepellente,
rinforzato, cuffia e sovrascarpe monouso
E’ opportuno che un telino
assorbente su un lato e impermeabile sull’altro sia posto sotto la parte del
paziente dove dovrà essere fatta l’applicazione del farmaco chemioterapico.
E’ importantissimo che, a
fine trattamento, l’operatore effettui un attento e scrupoloso lavaggio delle
mani.
Cap.2: attrezzature, macchine, impianti
·
Descrizione dettagliata delle singole macchine, attrezzature ed
impianti di rilievo per il fattore di rischio: materiale di tipo luer-lock; telini monouso
idrorepellenti su un lato ed assorbenti dall'altro per ricoprire le poltrone
e/o i letti per la somministrazione; ganci di sostegno per le gabbie delle
flebo applicati stabilmente al muro con bracci snodabili e/o su aste aventi
sicura base di appoggio
·
Vetustà: /
Cap.3: fattore di rischio
·
Descrizione dettagliata del
fattore di rischio: eventuale esposizione a farmaco antiblastico
·
Stima del fattore di rischio e descrizione dei criteri adottati: medio; dedotta dai lavori
scientifici trovati in letteratura
·
Misure rilevate o percentuale di condizione a rischio: è stato scelto, dal
Servizio di Prevenzione e Protezione dell'Azienda Sanitaria di Firenze, di non
eseguire i campionamenti se non dopo aver adottato tutte le misure
organizzative, procedurali, e strutturali atte a eliminare o ridurre al massimo
il rischio
·
Metodologia di campionamento; riferimenti alla letteratura: /
Cap.4: danno atteso
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Descrizione: eventuale contaminazione da farmaco antiblastico
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Fornire una stima solo se possibile: n. r.
·
Danno rilevato: nessuno
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Numero degli addetti: 86
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Ore lavorate: n. r.
Cap.5: gli interventi
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Descrizione degli interventi adottati per ridurre il rischio: informazione e formazione
degli addetti relativa alle procedure di sicurezza da seguire
Cap.6: appalto a ditta esterna
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Indicare se la fase è appaltata: no
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Percentuale appaltata delle ditte esterne per il comparto (in questa
fase): 0
·
Descrizione modalità di appalto e frequenza: /
Cap.7: riferimenti legislativi
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Elencazione dei riferimenti legislativi, regolamenti, ecc. relativi
alla lavorazione ed ai fattori di rischio presi in esame : "Rischi e prevenzione
nella manipolazione dei farmaci antineoplastici" - Azienda Socio Sanitaria
n° 9 di Sondrio - IV edizione; Delibera n° 3551 del 23/10/98 dell'Azienda
Sanitaria 10 - Firenze: "Procedure di sicurezza per la tutela dei
lavoratori dell'Azienda Sanitaria di Firenze che effettuano la manipolazione
dei farmaci antiblastici"; Circolare Ministeriale del 5/8/99 n° 236;
"Farmaci antiblastici in ambiente lavorativo: rilevazione delle condizioni
di uso nelle strutture sanitarie pubbliche della Regione Toscana e procedure
per la lavorare in condizioni protette"; DLgs. 626/94 e successive
modifiche (cancerogeni)
Cap.8: rischio esterno
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Descrizione (qualitativa) delle eventuali emissioni, scarichi
nell'ambiente esterno: se vengono eseguite tutte le procedure (corretta pulizia dei locali e
decontaminazione dei contenitori dei rifiuti) non si prevedono contaminazione
all'esterno
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Ipotesi di diffusione: /
·
I bersagli principali: locali limitrofi